Sempre più persone scelgono l’Umbria come meta per una vacanza verde, ma ci sono alcune zone ancora poco conosciute che vi voglio far scoprire. Una di queste è un bellissimo sentiero tra i boschi dalle Fonti di Sassovivo all’Abbazia di Santa Croce in Sassovivo. Il sentiero si trova nella zona della Fascia Olivata Assisi-Spoleto, riconosciuta patrimonio mondiale agricolo dalla FAO, un susseguirsi di paesaggi preservati da generazioni di contadini.

Un turismo di tipo ambientale con ricchezze naturali che proteggono la fauna locale di piccoli e grandi mammiferi e uccelli. Un turismo culturale attento al patrimonio storico-artistico fatto di eremi monastici, abbazie benedettine, piccole chiese ed edicole votive.
Oltre 90 km, tutti mappati, su un territorio di 9 mila ettari, diviso in cinque percorsi principali, legati dalla cultura dell’ulivo e dell’olio:
- Spoleto – Poreta
- Poreta – Trevi
- Trevi – Sassovivo
- Sassovivo – Spello
- Spello – Assisi
Compreso nella tappa di Sassovivo il sentiero tra i boschi di cui vi parlo è una variante che può essere scelta se si soggiorna nella zona tra Foligno, Spello e Trevi.
Trekking sul sentiero tra i boschi
Il percorso nel bosco che vi condurrà all’abbazia di Sassovivo è all’interno di un SIC (sito di interesse comunitario), un’area protetta proprio per la sua flora e la sua fauna specifica e la lecceta secolare è una delle più antiche in Umbria.

DETTAGLI
Durata 40 minuti
Livello medio-facile
Partenza – LOCALITÀ: VIA FONTI DI SASSOVIVO, 1 – 06034 FOLIGNO
Il punto di partenza di questo sentiero nel bosco è dalle Fonti di Sassovivo. Si può lasciare la macchina nel piccolo parcheggio all’ingresso delle Fonti o lungo la strada. Presso le Fonti di Sassovivo è presente una fontana utilizzabile con la tessera che però gratuitamente può essere usata per riempire una borraccia. E’ presente anche un bar pizzeria. Qui si possono anche acquistare le bottiglie di acqua in vetro, magari al rientro!

Per iniziare il percorso bisogna recarsi nel piccolo parco giochi di fronte all’edificio delle Fonti.
Si percorre su un tracciato sterrato ben riconoscibile, con un primo tratto scosceso e sdrucciolevole. Diviene poi più agevole.


Al centro del percorso è possibile vedere le rovine del “rifugio del pecorajo”, dei ruderi di un locale con abbeveratoio, utilizzato un tempo dai pastori che percorrevano questo tratto e che lo utilizzavano come riparo.

Il sentiero tra i boschi e la Via Lauretana
Si svolta a destra seguendo la segnaletica con la bandierina a due fasce, rossa e bianca, della via lauretana, l’antica via di pellegrinaggio che conduceva alla Casa Santa di Loreto.
La salita conduce ad un uliveto che immette sul piazzale della Cappella del Beato Alano, un monaco di Sassovivo, di origine tedesca, che vi trascorse alcuni anni da eremita e alla sua morte vi fu sepolto (1313).


Se volete fare una sosta per mangiare qualcosa al sacco, vicino all’eremo è presente un’area picnic attrezzata. Per l’approvvigionamento di acqua non vi consiglio di utilizzare la vecchia fontana qui presente, perché non è controllabile la sua condizione di potabilità, ma di portarvi l’acqua presa alle fonti.
Arrivo – Svoltando a sinistra e scendendo lungo la strada asfaltata dopo pochi metri si incontra l’Abbazia di Sassovivo.

L’Abbazia di Santa Croce in Sassovivo, oasi di silenzio
Fondata su una preesistente residenza fortificata nell’ultimo quarto dell’XI secolo come convento benedettino arrivò ad essere dopo Montecassino e Subiaco la più solida roccaforte dell’Ordine. Potrete visitarne alcune aree molto suggestive come la piccola chiesa, il giardino, la Loggia del Paradiso e soprattutto il chiostro formato da 128 colonnine in parte lisce e in parte a spirale che sorreggono 58 archi, tutto in marmo bianco.
Per un approfondimento sull’Abbazia di Sassovivo potete leggere il mio articolo dedicato, con indicazioni anche su altre attività da fare una volta nei pressi del monastero.

Dopo la visita dell’Abbazia si può tornare indietro sullo stesso percorso fino alle Fonti. In alternativa potete organizzarvi con qualcuno che nel frattempo può spostare la macchina dalle Fonti al parcheggio vicino alla Cappella del Beato Alano.

Consigli: indossare abbigliamento comodo, scarpe adatte alla camminata e borraccia.
Curiosità sull’acqua oligominerale di Sassovivo
Si tratta di un’acqua oligominerale che sgorga dalla roccia viva all’interno della “Grotta dell’Orso” a circa 600 metri sul livello del mare. L’acqua ha un basso residuo fisso e un perfetto equilibrio dei sali disciolti. E’ particolarmente indicata per diete povere di sodio e per l’alimentazione dei neonati.
1927 inizio ufficiale dell’utilizzazione delle acque, segnalato da una targa
28 maggio 1928 il Dott. Alfredo Massenzi e i tre figli, Gabriele Francesco e Evelino, ottengono la concessione perpetua della sorgente sita in località Sassovivo di Foligno.

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