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Barbanera e l’Orto Giardino

Visitando la Fondazione Barbanera scoprirete il giardino romantico e quello dei semplici, una pergola antica, un orto che guarda e insegue la luna. E ancora edifici di archeologia industriale, la casa di 12.000 almanacchi italiani e stranieri, migliaia di calendari e lunari.

Il Sol, la Luna ed ogni sfera,

or misura Barbanera

per poter altrui predire

tutto quel che ha da venire

Fondazione Barbanera


Un viaggio affascinante e diverso per conoscere la storia del luogo dove secondo D’Annunzio

s’aduna il fiore dei tempi e la saggezza delle Nazioni.

Siamo a Spello, nel breve tratto di campagna che la separa da Foligno, dove la storia e la ragione di questa Fondazione  ha avuto origine,  trasferitasi qui a Spello da Sant’Eraclio nel 2012 in occasione dei 250 anni dalla prima edizione dell’almanacco Barbanera, stampato a Foligno nel lontano 1762.

Giardino e orto possono essere definiti come un almanacco a cielo aperto. Proprio per questo lo consiglio come luogo di arte e di bellezza da visitare.

Giardino della Fondazione Barbanera di Spello

La casa di Barbanera è il luogo dove potrete incontrare il lavoro della Redazione dell’Almanacco Barbanera, tra cui giornalisti, grafici, artisti e  specialisti delle varie tematiche Barbanera e la sede della Biblioteca specializzata, costituita da oltre 50.000 documenti, 12.000 almanacchi e 5 Fondi, consultabile anche on line qui.

Qui in un antico bachificio del Settecento ha sede oggi la casa editrice Campi, nata nel 1892 a Foligno come “Tipografia Giuseppe Campi”, divenuta poi “Editoriale Campi”.

Chi è Barbanera

Barbanera è il leggendario compilatore dell’almanacco omonimo. Definito nel corso del tempo ora astronomo, ora astrologo, ora filosofo, sicuramente un nome evocativo, entrato nella memoria storica del popolo italiano,. E’ partito tutto dalla sua diffusione a Foligno, poi in Umbria e successivamente in Italia e oltreconfine, fino ad attraversare l’Atlantico.

Imitato e contraffatto, tutt’oggi seguito e pubblicato con successo. E’ stato spesso rappresentato come un uomo barbuto, vestito in maniera orientaleggiante e accompagnato da strumenti come cannocchiale, astrolabio e sfera.

Barbanera astrologo


Foligno vanta un’antica tradizione tipografica come testimonia la tipografia di Johann Neumeister, risalente agli anni sessanta del XV secolo. Qui, insieme al socio Orfini, nel 1472 Johann stampò la prima edizione della Divina Commedia di Dante Alighieri. La diffusione della stampa a Foligno era legata anche alla grande disponibilità di carta per la presenza di numerose cartiere lungo il corso del Menotre.

A partire dal Settecento si diffuse la stampa di lunari in foglio, calendari murali e almanacchi a libretto. Fino ad arrivare appunto al 1762 e al primo lunario in foglio di Barbanera a cura dello stampatore Pompeo Campana.  La tradizione dei lunari Barbanera fu ereditata dalla tipografia Tomassini e negli stessi anni anche dalla tipografia Campitelli. Il primo almanacco a libretto di Barbanera risale invece al 1768 ed è riconducibile ai tipi di Feliciano Campitelli.

L’attività della tipografia Campiteli è cessata nel 1935, ma, come memoria, sulla copertina delle attuali edizioni Campi si legge ancora il nome dell’editore Feliciano Campitelli.

L’Almanacco Barbanera

La struttura dell’almanacco Barbanera, quasi immutata per due secoli, fino alla metà del Novecento, prevedeva un Dialogo di apertura. Il dialogo era tra l’astronomo e un paesano, spesso un tale Silvano, in un discorso tra l’istruttivo e il moraleggiante con una tematica annuale. 

A seguire un Discorso generale o pronostico e il Calendario decorato. Generalmente alla fine del mese era inserita una parte dedicata a consigli, rimedi e notizie. Tipiche degli almanacchi le rubriche fisse come eclissi, feste, fiere, mercati, numeri per il lotto, genealogie, levare e tramontare del sole, tariffe.

almanacchi


A chiudere l’almanacco la Protesta, formula fissa che tutelava lo stampatore dalla censura. In che modo? Dichiarando che quanto scritto fosse frutto di congetture e soggetto al volere di Dio.

Infine insieme alla Protesta vi era l’Avviso che tutelava lo stampatore dalla contraffazione.  Negli ultimi decenni tale struttura ha subito notevoli variazioni. Esiste tuttavia una versione tradizionale stampata in bianco e nero ogni anno che reca Avviso e Protesta.

Patrimonio documentario dell’Umanità

unesco memory of the world

Non so se siete a conoscenza del Memory of the World Programme. Il programma dell’UNESCO, fondato nel 1992 per censire e salvaguardare il patrimonio documentario dell’umanità. Affinché tale patrimonio possa appartenere a tutti, dovrebbe essere pienamente preservato e dovrebbe essere permanentemente accessibile senza ostacoli.

Nell’anno 2015 troviamo inserita nel registro per l’Italia la Collezione almanacchi Barbanera 1762-1962, conservata presso la Fondazione Barbanera 1762. L’Unesco ha riconosciuto all’almanacco Barbanera valore di universalità quale simbolo di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura di massa e l’identità di intere nazioni. Dunque rappresenta l’almanacco per eccellenza, scelto a rappresentare tutti gli almanacchi del mondo.

Gli fanno compagnia ad esempio i I film dei fratelli Lumière per la Francia, la  Sinfonia nr. 9 in re minore di Beethoven e la Bibbia a 42 linee di Gutenberg per la Germania.

Le ragioni del successo

Barbanera o chi si celava dietro questo pseudonimo è stato un grande osservatore e un certificatore, non un inventore. Osservando la ciclicità del mondo circostante ha saputo raccogliere un bagaglio di sapere che per i ceti rurali ha rappresentato un punto di riferimento importante. Non c’era casa di campagna, e non solo, in cui non fosse appeso il calendario Barbanera. Esempio di stile di vita in armonia con il ritmo delle stagioni, per poter, scoprire tutto quello che poteva rendere semplice e piacevole la quotidianità, per “un anno di felicità”.. In questo va senz’altro riconosciuta la sua forza come strumento nell’educazione del popolo.

Ed ecco spiegato il successo editoriale vastissimo fino a divenire almanacco italiano per eccellenza e sinonimo di almanacco, lunario e calendario. Infatti troviamo la voce Barbanera nei maggiori dizionari italiani. 

Conseguentemente al successo vi fu un proliferare di contraffazioni, con tanto di cause ai tipografi concorrenti fuori Foligno.  Il desiderio di possedere l’almanacco autentico era di primaria importanza per poter avere le predizioni più attendibili.

Visitare la Fondazione Barbanera

Su prenotazione è possibile visitare il giardino con l’orto e le sale espositive della Fondazione. Chiedete al momento della prenotazione se la tariffa è sempre di 15,00€. 

giardino della fondazione barbanera


Ogni cassetto che vi verrà mostrato racchiude delle testimonianze rare e preziose sulla storia degli almanacchi. Si parte con gli almanacchi stampati a Foligno, passando per quelli di altre città come Napoli fino a quelli destinati agli italo-americani. Vi è poi la collezione di almanacchi provenienti dal mercato antiquario. Con il progredire di questo genere letterario si diffondono anche almanacchi stranieri e satirici. Poi ci sono i cassetti dei calendari e dei calendarietti, come quelli dei barbieri.

storia dell'almanacco barbanera

Il mondo della musica

Viene poi il cassetto delle storie in rima e dei cantastorie, e ancora i canzonieri. Qui sono raccolti i Foglioni delle canzoni, felice intuizione dell’editore Campi, stampati dagli anni ‘20 agli anni ‘70 del Novecento. Il cantautore Guccini parla proprio di questi canzonieri nel suo Dizionario delle cose perdute.

Sulla scia di questi canzonieri Campi dà vita nel 1952 alla rivista Sorrisi e Canzoni d’Italia. Al contempo detiene i diritti di pubblicazione in Italia di canzoni di tutto il mondo, compresa l’esclusiva per pubblicare i testi delle canzoni in gara al Festival di Sanremo.

Successivamente la testata divenne semplicemente Sorrisi e Canzoni e dal 1960 TV Sorrisi e Canzoni. Viene pubblicata ancora oggi seppur da diversi editori e non più da Campi. Sempre in tema museale sono conservati anche i Fotoromanzi musicali e i manuali musicali.

canzonieri

Memorabilia

Dall’Ottocento ad oggi si sono ispirati a Barbanera registi, commediografi, musicisti e autori. Ed ecco che queste Memorabilia sono esposte in un apposito cassetto, con circa 300 citazioni letterarie e testimonianze.

Sono relative a Gioacchino Belli, Luigi Capuana, Luigi Pirandello, Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, Leonardo Sciascia, Oriana Fallaci, Umberto Eco, Totò e Pupi Avati. Per il 1992 troviamo addirittura uno Barbaneren Sturmtruppen. Tutto l’anno che verrà minuten x minuten!

Er Padreterno, pe’ ddà’ ggusto a ttanti,

Dovrebbe sta’ ccor Barbanera in mano!

Giuseppe Gioachino Belli, La coletta p’er tempo bbono

stampa

Una bizzarra esposizione è quella dei “fattacci”, pubblicati nella prima metà del Novecento, che illustrano fatti di cronaca nera o episodi miracolosi sotto forma di fogli illustrati.

Sulla parete di fondo è esposta in maniera artistica una collezione di clichè dei Fogli retroilluminata.

esposizione clichè di stampa

E’ presente anche un Fondo Antico, tra cui troviamo Gli arcani delle stelle intorno ai più notabili eventi nelle cose del mondo per l’anno 1653, di antonio Carnevali.

Il giardino romantico

In qualsiasi periodo dell’anno verrete accolti in un’atmosfera unica e difficilmente spiegabile a parole. La sensazione è quella di trovarsi in una delle ville raccontate nei libri di Jane Austen ma con tutto il sapere e le tradizioni italiane. Un mix perfetto di villa ottocentesca romantica e orto-giardino all’italiana.

giardino romantico della Fondazione Barbanera

Salvia dai fiori rossi, citronella, menta in vaso perché invasiva, lavanda e tante altre erbe officinali secondo le regole del giardino dei semplici. Disposte con maestria geometrica e al tempo stesso casuale. Tutto è perfetto, niente è scontato o rigido.

giardino delle piante aromatiche

Una parte del giardino è dedicata alla riflessione e alla filosofia Zen. Ci sono ben due aree, divise da un vialetto, in cui sono presenti delle vasche di acqua, elemento essenziale nella natura. Se ci capiterete durante la stagione del foliage assisterete anche alle sfumature incredibili che acquistano qui le piante insieme all’anima.

giardino zen

ninfee

E quelle statue ingrigite e macchiate dal tempo sotto la pergola antica esprimono perfettamente il romanticismo di questo luogo. Un luogo unico pensato e realizzato secondo il disegno dell’architetto paesaggista Peter Curzon.

giardino con statue

Orto giardino delle stagioni

Nell’orto giardino Barbanera passato, presente e futuro dialogano seguendo la luna e il ritmo delle stagioni, i sistemi di rotazione e la consociazione tra specie. Secondo i metodi di Barbanera le verdure si alternano a piante da fiore rustiche come dalie, calle e tagete che allontanano gli insetti, mentre consolida e amaranto apportano preziosi nutrienti al terreno. Il risultato è un Almanacco “vivente” da guardare e annusare.

piante aromatiche

orto lunare secondo i metodi di Barbanera

L’Almanacco oggi

Le attuali edizioni Barbanera comprendono il Calendario Lunario, l’Almanacco, l’Oroscopo, oltre ad un nutrito numero di preziose guide. Anche l’almanacchetto è ancora pubblicato come Lunario Campitelli in 126 pagine e formato 10×14.

Si può consultare l’almanacco del giorno online. 

come anche

le buone pratiche per la casa

le buone pratiche per il benessere

i consigli per orto, giardino e balcone

Io e Barbanera vi auguriamo un anno di felicità, in qualsiasi momento leggiate questo articolo! 

Se vi incuriosiscono i musei particolari vi posso consigliare il mio articolo sul Museo del Vino di Torgiano e il Pozzo Etrusco di Perugia con la Casa Museo Palazzo Sorbello.

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