Sarà ancora possibile?
Avete mai fatto couchsurfing? Letteralmente sarebbe surfare sul divano, in pratica si tratta di una comunità di viaggiatori diffusa in tutto il mondo, i cui membri hanno la possibilità di dormire gratis a casa di un host.
Oppure si possono ospitare gratuitamente i viaggiatori a casa propria senza necessariamente essere anche surfers. Si può scegliere se mettere a disposizione un semplice divano, una stanza condivisa o privata o magari rendersi disponibili soltanto per un caffè e quattro chiacchiere, a volte dando solo informazioni sulla propria città.
Couchsurfing è stato uno dei primi siti web di viaggi in sharing economy al mondo. Io lo faccio da tantissimi anni ma non tutti conoscono questa realtà così ve ne parlo e se avete qualche curiosità da chiedermi vi aspetto nei commenti.

Adesso è tutto fermo e mi manca ospitare i viaggiatori, ma quando si potrà riprendere la mia stanza per gli ospiti sarà di nuovo a disposizione per far dormire gratis i couchsurfers e aiutarli nell’immersione totale dell’atmosfera umbra.
Dal 14 maggio 2020 Couchsurfing ha iniziato a chiedere ai membri di contribuire con una quota mensile di 2,39€ o annuale di 14,29€ per mantenere viva la piattaforma. I contributi dei membri sono necessari per accedere al sito Web e alle applicazioni mobili di Couchsurfing e verranno utilizzati per supportare Couchsurfing durante la pandemia COVID-19.
Si tratta di una misura forte che è stata seriamente criticata dalla comunità dei couchsurfers, contraria alla monetizzazione degli scambi di ospitalità, come da filosofia alla base della piattaforma.
Ma vediamo come è nato…
Couchsurfing che oggi conta 14 milioni di utenti nel mondo è nato nel 2004 da un piccolo progetto e dalla passione dei fondatori Casey Fenton, Daniel Hoffer, Sebastian Le Tuan e Leonardo Bassani da Silveira. L’idea da cui è scaturita la sua creazione venne al ventunenne Casey Fenton, che dopo aver trovato un volo economico per l’Islanda, si rese conto di non avere un posto dove alloggiare e invece di cercare un hotel Fenton inviò un’e-mail a 1.500 studenti dell’Università d’Islanda chiedendo un posto dove stare. Risposero quasi 100 persone.
Un’e-mail a un gruppo di studenti in Islanda ha fatto nascere l’idea che ovunque le persone hanno voglia di condividere le proprie case con estranei perché diventino amici che non hai ancora incontrato.
Da lì, il sito è diventato uno dei principali modi in cui i viaggiatori si connettono con la gente del posto per eventi e luoghi in cui soggiornare, prima di Airbnb, Facebook, Twitter & co.
La mia esperienza di host e surfer
Ho incontrato persone di diversa età e provenienza, con le motivazioni di viaggio più disparate. C’è chi lo fa per risparmiare ovviamente, ma devo dire che questi sono in minoranza, la maggior parte lo fa per una filosofia di vita e su questa concordo in pieno. Io vi posso dire che ho incontrato persone eccezionali e con molte di loro continuo a tenermi in contatto.
E’ come se il mondo entrasse in casa mia con una ventata di energia.

È poi un validissimo modo per restare allenati con l’inglese o con altre lingue. Il mio profilo è in inglese, ma si può scegliere qualsiasi lingua, anche solo l’italiano. Ho così tanti ricordi di viaggiatori che non potrei parlarne per esteso in questo articolo, ma vi voglio raccontare almeno qualche esperienza.
Essendo una comunità di viaggiatori che si affidano allo scambio e all’apertura reciproca vi capiterà di ricevere quanto o più di quel che date senza pretendere nulla in cambio che, secondo me, è il vero senso del dono.
Tanti surfers hanno cucinato per me, altri mi hanno donato piante o dolci. C’è chi ti invita al ristorante o a bere qualcosa, e poi le chiacchierate, la conoscenza reciproca, le esperienze vissute in viaggio.
Quella volta che… ricevetti un dono speciale
Ad esempio ricordo il dono di un couchsurfer, Sebastian, un ragazzo tedesco che stava trascorrendo il suo anno sabbatico in giro per il mondo con la moto prima di iniziare l’università e la facoltà di ingegneria. All’epoca vivevo a Marta, sul Lago di Bolsena. Lo ospitai per una notte soltanto. Ci incontrammo nel centro storico di Viterbo appena uscita dal lavoro e gli offrii una pizza seguita dal giro della città by night. L’indomani io partii per il lavoro molto presto e lo lasciai a casa salutandolo con un bigliettino. Al rientro la sera trovai la stanza in perfetto ordine e un regalo per me sul tavolo. Mi aveva lasciato la croce dei Tuareg presa in Marocco con un biglietto che ancora conservo.

Quella volta che… non ti aspetti di dormire gratis in una suite
Vi racconto un episodio memorabile. Sempre a Marta ospitai due ragazze londinesi, Abigail e Isobel, che facevano un giro in bici per l’Europa, simpaticissime e di una semplicità disarmante. Passarono con me tre giorni in estate. Abigail mi invitò a sua volta e in autunno andai a Londra. Lì scoprii che era la nipote del Sindaco della City e mi ospitò in una casa bellissima con una suite tutta per me con bagno privato! Andammo in giro per pub e mostre. Invece Isobel si trovava in quel momento in Argentina per un giro in solitaria. L’ultima volta che ho sentito Abby era al MIT di Boston.

Quella volta che… fai il battesimo dei surfers
E poi come non ricordare Chloé e Maddy, una giovane coppia inglese che viaggiava da diversi mesi l’Europa con un furgone camperizzato e customizzato. Avevano girato tantissimi paesi con il camper, ma in Italia decisero di provare il couchsurfing e io fui la loro prima esperienza con questa modalità. Come mia consuetudine cucinai un semplice piatto di pasta all’Amatriciana e un contorno e devo dire che gli piacque tantissimo. Mi lasciarono uno dei biglietti più simpatici di sempre. Ora non stanno più insieme, Maddy continua a viaggiare incessantemente e all’avventura, mentre Chloè ha ricevuto dal nuovo compagno una delle proposte di matrimonio più romantiche che si possano immaginare, con tanto di set nel bosco, lucine, un albero e un anello ovviamente! Ma d’altronde lei era ed è una ragazza davvero speciale.

Quelle volte in cui le anime si riconoscono
Uno dei ricordi più belli è quando ho conosciuto quello che dopo qualche tempo sarebbe diventato il mio compagno. Gualtiero veniva da Torino in bici e ci incontrammo solo per un aperitivo sul lago con consigli da local. Continuò il suo viaggio per la Sicilia ma rimanemmo in contatto. In inverno ci rivedemmo e iniziò la nostra storia. Sì, couchsurfing fu galeotto in quell’occasione.
Ricordo con felicità l’incontro con Jonathan, un ragazzo inglese che viveva a Viterbo ma che aveva bisogno per due notti di dormire altrove perché aveva degli ospiti a casa. Una delle chiacchierate più belle e profonde della mia vita, davvero un’anima superiore. Dopo qualche tempo gli chiesi di fare da cat sitter mentre ero in viaggio e lui passò una settimana a casa mia accudendo i miei tre gatti. Ora vive in Messico e si occupa di progetti di solidarietà e volontariato.

Dormire gratis anche in Umbria
Trasferitami a Foligno continuai ad aprire la mia casa ai viaggiatori naturalmente. L’Umbria è una meta richiestissima, soprattutto perché mi trovo vicino ad Assisi, che per molti viaggiatori è un must to visit. Qui ho ospitato anche molti italiani. Fra questi c’è chi viaggiava da sola per ritrovarsi dopo una malattia, chi è venuto per un concerto e mi ha fatto addirittura scoprire un locale che non avevo mai frequentato prima, chi viaggiava come nuova deliziosa coppia dopo due divorzi alle spalle, chi partecipava ad eventi in città, chi veniva per seguire un seminario a cui io stessa mi ero iscritta, che coincidenza!
Tra gli stranieri ricordo:
Zac, un simpaticissimo ed energico antropologo americano che viaggiava per ritrovare le sue origini italiane e che ora vive in Kerala.
Yoshiko, una pianista giapponese che aveva fatto una serie di concerti in Italia e viaggiava con la figlia di 3 anni, devo dire un po’ pestifera per essere giapponese! Colorò alcune parti di casa con il mio rossetto rosso trovato in bagno, gatto compreso! Però si fecero perdonare con un invito a cena e dei crackers giapponesi di riso con un incarto meraviglioso.

Sylvain, Cindy, Audrey e Charly, un gruppo di giovani francesi, un ragazzo e tre ragazze, che partiti in bici dalla Francia separatamente si sono incontrati lungo il percorso europeo con la decisione di proseguire insieme fino al rientro a casa passando dall’Italia.
Infine vi voglio raccontare l’incontro con due dolcissime ragazze polacche, Paulina e Anna, che stavano facendo un pellegrinaggio a piedi prima sulla via Lauretana da Ancona a Foligno e poi sul Cammino di Francesco fino a Roma. Abbiamo trascorso una piacevole serata in un locale di Foligno e poi a casa chiacchierando. Mi hanno regalato una cartolina polacca con una moneta portafortuna. Per loro dormire gratis faceva parte anche della scelta spirituale intrapresa.

L’attenzione è l’unica regola che non puoi sottovalutare
Molti mi chiedono chi me lo fa fare se non ci guadagno nulla, altri dicono che non lo farebbero mai per la paura.. in realtà è un sistema molto sicuro perché funziona con le recensioni e basta leggere il profilo con attenzione, leggere cosa dicono i membri di se stessi e cosa hanno detto di loro gli altri membri, anche perché se ti comporti male vieni segnalato. E comunque Couchsurfing mette a disposizione dei membri un ottimo servizio di sicurezza, il Trust and Safety team.
Ecco alcune regole per stare più tranquilli se vuoi dormire gratis
Prima dell’incontro, cerca profili completi di un vero nome, con foto chiare e descrizioni dettagliate di se stessi e dei loro divani/camere.
Leggi le referenze degli host o dei viaggiatori per avere un’idea delle esperienze altrui.
Se mancano informazioni che ti aiuterebbero a capire meglio chi scegliere non esitare a mandare un messaggio tramite la piattaforma.
Se sei una donna e preferisci prenotare con host di sesso femminile e viceversa puoi farlo senza problemi, o magari puoi scegliere una famiglia o una coppia.
Assicurati di comprendere il livello di privacy offerto da un host durante il soggiorno. Leggi attentamente la sezione My Home sui loro profili e chiedi spiegazioni su tutto ciò che non ti è chiaro.
Non fornire le tue informazioni di contatto personali finché non avrai incontrato il tuo host o surfer e mantieni la comunicazione all’interno dell’applicazione.
Dopo l’incontro dedica del tempo alla conoscenza del tuo host o surfista e se hai delle regole della casa da chiarire questo è il momento giusto per farlo, se ci sono ore in cui è meglio osservare il silenzio, come entrare/uscire se tu e il tuo host/surfista avete orari diversi, etc..
Se ti senti a disagio per qualsiasi motivo con il tuo host/surfista, affronta la situazione educatamente e direttamente per vedere se si riesce a trovare una soluzione.
Dunque dormire gratis ma ad una condizione
Al di là della convenienza e del dormire gratis come vedi c’è un mondo, c’è quella frase che campeggia sulla Home del sito di Couchsurfing
Share your life
O lo senti o non lo puoi capire. Si basa sulla fiducia verso il prossimo, sulla condivisione, sullo scambio, su altri valori, dove i soldi non servono e non vogliono essere usati.
È un baratto fra anime, solo fra anime che vivono sentendo le stesse linee d’energia.
Se ti va di parlarmi della tua esperienza con il couchsurfing o se ti è stato utile l’articolo lascia pure un commento.
Se ti piace il mio blog prova a dare un’occhiata agli articoli riguardanti l’Umbria. Magari un domani potrò ospitarti tramite Couchsurfing e potrai visitare questi luoghi e dormire gratis! Ma ricordati che è uno scambio <3
Bellissimo ed interessantissimo il tuo articolo sul couchsurfing , brava Monica !!!!